Ancora repressione sulle donne

COMUNICATO di QUELLE CHE NON CI STANNO

sulla repressione poliziesca a Bologna

Alle ore 17  del 1 marzo 2008, in via delle Belle Arti tre compagne del coordinamento Quelle che non ci stanno, che denuncia da anni la violenza maschile sulle donne, promuovevano un presidio per il 4 marzo, sotto il tribunale, in solidarietà  ad una donna che denunciò nel settembre del 2006 colui che aveva cercato di stuprarla, tre uomini in borghese senza qualificarsi come forze dell’ordine le avvicinavano chiedendo loro  di mostrare i documenti d’identità.

La digos solo in un secondo momento si  qualificava,  a seguito di molteplici richieste delle compagne che nel frattempo stavano cercando di contattare un’avvocata .

L’avvocata contattata consigliava loro di dare le generalità ,  ma la comunicazione veniva interrotta bruscamente dal sequestro del telefono cellulare da parte di un poliziotto.

Nel frattempo erano già  arrivate sul posto 4 volanti della polizia. Alle compagne, circondate dalla polizia, veniva impedito di dare le generalità  e intimato con violenza e prepotenza  di salire in macchina.

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8 MARZO TUTTE A CHIOGGIA

 ihhòojò.i

Siamo in piazza l’otto marzo perché non c’è niente da festeggiare, vogliamo lottare per la nostra autodeterminazione e lo vogliamo fare dove viene calpestata. Il consiglio comunale di Chioggia, monomaschile, ha approvato, sollecitato dai fascisti, la moratoria contro l’aborto proposta da Giuliano Ferrara, un uomo che ha sostenuto senza ambiguità guerre in ogni parte del mondo. Una bella coerenza per chi propone l’imperativo categorico della Vita.

Siamo stufe dei continui giochi politici condotti sopra e contro i nostri corpi, stufe di sentir parlare della legge 194 ad ogni campagna elettorale. Volevamo e vogliamo la depenalizzazione dell’aborto: abbiamo invece una legge che permette l’obiezione di coscienza.

Ebbene, le donne non ci stanno e OBIETTANO GLI OBIETTORI!

Lo Stato con la polizia e il Vaticano con le sue ingerenze ci impongono di vivere secondo "famiglie naturali", quelle nelle quali avvengono la maggioranza degli stupri e delle violenze contro le donne: se non obbediamo ci troviamo sbirri negli ospedali (ricordate Napoli?) che criminalizzano una scelta libera di aborto terapeutico oppure in piazza a manganellare le femministe. In difesa del "loro" patriarcato ci impongono maternità sofferte e impossibili come quelle sancite dalla legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, un orrore giuridico che per salvaguardare la vita dell’embrione maltratta il corpo della madre equiparandolo ad un oggetto senza desiderio.

Chi credete di prendere in giro?? Quale "vita" pensate di difendere?? Alla nostra ci pensiamo noi e lo facciamo DA SOLE!!

Le femministe e le lesbiche, fin dalla manifestazione del 24 novembre stanno conquistando nuovi spazi politici autoconvocati e autogestiti, senza delega alcuna:

sul nostro corpo decidiamo noi e nostra è la prima e l’ultima parola.

Sappiamo riconoscere i nostri nemici: siamo antifasciste e antirazziste, lottiamo contro ogni integralismo religioso e contro la precarietà che ci rende più fragili e ricattabili sul lavoro.

Per questo vogliamo il potenziamento dei consultori pubblici, laici e gratuiti, rispettosi delle scelte delle donne; campagne di informazione su contraccezione, prevenzione e salute; accessibilità economica e facile reperibilità di tutti i contraccettivi, compresa la pillola del giorno dopo; possibilità di ricorrere a tecniche non chirurgiche e meno invasive di aborto come la Ru486; provvedimenti volti a garantire la presenza costante di medici non obiettori in qualsiasi struttura che pratica l’interruzione volontaria di

gravidanza.

SABATO 8 MARZO TUTTE A CHIOGGIA!!!!

Collettivo femminista e lesbico VENGOPRIMA!

www.vengoprima.noblogs.org

Partenza pullman: ore 14 da P.le Roma e 14.20 da Pz. Barche

per info/prenotazioni: vengoprima@inventati.org

                               tutteachioggia@gmail.com

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23 E 24 FEBBRAIO2008, PIU’ DI 400 FEMMINISTE E LESBICHE “AI TAVOLI”

Più di 400 femministe e lesbiche hanno partecipato sabato e domenica alla due giorni nazionale indetta dall’assemblea del 12 gennaio, nel solco della grande manifestazione del 24 novembre. La discussione si è articolata in 8 diversi tavoli tematici che sono confluiti, domenica, nella plenaria che ha discusso come rilanciare il confronto e la mobiliazione di questo rinnovato movimento femminista.
Di seguito pubblichiamo il comunicato finale dell’assemblea plenaria, che tra i tanti appuntamenti rilancia un 8 marzo autorganizzato su tutti i territori.

Tra la festa, il rito e il silenzio noi scegliamo la lotta!

Il 23 e 24 febbraio in più di 400, femministe e lesbiche, ci siamo incontrate a Roma per dare un seguito al percorso nazionale iniziato con la manifestazione del 24 novembre contro la violenza maschile sulle donne. Due giorni in cui i nostri desideri, le nostre differenze e le nostre idee ed elaborazioni politiche si sono incontrate per daresostanza all’affermazione della nostra autodeterminazione.
Abbiamo discusso insieme delle strategie di resistenza e trasformazione/ cambiamento del mondo che abitiamo e delle pratiche che intendiamo agire per fermare la violenza maschile che si manifesta in varie forme: quella che avviene in famiglia, quella delle istituzioni e delle leggi che espropriano e controllano i nostri corpi, del sistema economico che precarizza le nostre esistenze, della cultura e della formazione che ci educa alla passività e alla subalternità, dell’eterosistema che costringe i nostri desideri e le nostre relazioni all’interno del modello unico dell’eterosessualità .
Abbiamo discusso di spazio pubblico, della sua presunta neutralità e della necessità di riappropriarci di tutti gli spazi con la nostra pratica collettiva e autodeterminata. Continue reading

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APPELLO DELLE DONNE DI CHIOGGIA

MANIFESTAZIONE REGIONALE L’8 MARZO A CHIOGGIA, L’APPELLO DELLE DONNE CHIOGGIOTTE A TUTTE LE DONNE VENETE. CI SI RITROVA ALLE 16.00 IN CAMPO MARCONI, VICINO AL MUSEO S. FRANCESCO L’8 MARZO.

È successo a Chioggia un grave episodio di profonde ripercussioni per le donne, che potrebbe segnare l’avvio di una pratica lesiva della dignità della persona, in contrasto con l’art. 3 della nostra Costituzione Italiana per cui "tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali."  Il Consiglio comunale di Chioggia, infatti, il giorno otto febbraio alle ore 3.00 ca. ha approvato l’ordine del giorno presentato da due consiglieri di Forza Italia con il quale si chiedeva al consiglio comunale di aderire ad una mozione in linea con la moratoria sull’aborto proposta da Giuliano Ferrara. Il consiglio ha votato favorevolmente anche un emendamento in cui si prevedeva l’istituzione di un fondo per le associazioni ed i movimenti che sostengono la vita.

Ciò che sconcerta è che tale decisione sia stata presa senza alcuno spazio di discussione, senza tener conto del contesto locale e senza che le donne avessero la possibilità di esprimere la propria opinione su un tema che sino a prova contraria riguarda principalmente il mondo femminile e non un consiglio comunale composto da trenta uomini.

Su proposta del comitato donne di Chioggia, comitato apartitico, in collaborazione con movimenti che provengono da Padova e Venezia, si terrà a Chioggia una Manifestazione regionale l’otto marzo alle ore 16.00, in particolare contro tale deliberazione e per riappropriarci del significato dell’8 marzo, Festa internazionale della donna, festa di difesa e di lotta per i diritti delle donne. All’iniziativa hanno già aderito numerosi gruppi organizzati di donne di varie realtà e singole cittadine provenienti da tutta la regione.

Collaborano all’iniziativa:
Comitato 50e50 di Padova, Assemblea194, Radio Sherwood , Donneinmovimento, Associazione Drasticamente.

GRAZIE A TUTTE LE DONNE CHE LOTTANO PER LA LIBERTA’ DI SCELTA E PER IL DIRITTO ALL’AUTODETERMINAZIONE

Invitiamo tutti coloro che vogliono difendere la libertà di scelta e la salute delle donne a partecipare alla manifestazione.

Per adesione, contatti ed informazioni: cd.chioggia@libero.it  

 

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OBIETTIAMO GLI OBIETTORI

Come collettivo VengoPrima! abbiamo deciso di aderire alla campagna OBIETTIAMO GLI OBIETTORI lanciata dal collettivo Maistat@zitt@ di Milano.

Obiettiamo gli obiettori

Di fronte agli attacchi sempre più pesanti all’autodeterminazione delle donne non si può più rispondere semplicemente invocando la difesa della 194.

Le scellerate dichiarazioni degli antiabortisti in queste ultime settimane rendono ancor più evidente il potere sulla sfera della riproduzione (e, più in generale, su quella della salute) che la classe medica può esercitare, coadiuvata anche dall’articolo 9 della legge 194 che prevede per il personale sanitario la possibilità dell’obiezione di coscienza ­ possibilità contemplata unicamente rispetto all’interruzione di gravidanza: in nessun altro ambito medico né in altra professione vale questa opzione. Continue reading

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Alina Marazzi: VOGLIAMO ANCHE LE ROSE

TUTTE LE ROSE DEL MONDO
di Giuseppe Genna

Vogliamo anche le rose, il film documentario di Alina Marazzi, va visto oggi: oggi che le conquiste di civiltà e di buonsenso vengono messe a repentaglio da un’idea astratta e catechistica e confessionale e spettacolare della vita, che poi va a ridursi ad alienazione, secondo i dettami di coloro che ritengono di tutelare proprio la vita. Nascere grazie a Ferrara, per vedere, con sindrome trisomica, lo stesso Ferrara: ecco una delle cattive tautologie che ci stanno propinando.

vogliamoanchelerose.jpgOggi è un atto di necessità coscienziale per ogni donna e ogni uomo ricordare ciò che non viene più fatto ricordare. Vogliamo anche le rose è un’opera d’arte al meglio dell’espressione: un film profondo, ambiguo, autointerrogantesi e interrogante, memoriale con intensa vocazione al presente e, si spera, al futuro.
La ricerca documentaristica condotta da Marazzi e dal suo staff è a dire poco prodigiosa. Una miriade di immagini dell’Italia ripresa da telecamere Rai ed eiettata dal caleidoscopio dell’opinione pubblica e da filmati privati – questa dioramatica, che è montata in maniera splendida, viene legata dal filo tenace di tre diari femminili – parole che straziano, commuovono, spalancano noi stessi rispetto alle difficoltà che scontiamo oggi nell’essere insieme, nel fare comunità e, al contempo, nel vivere individualmente. Continue reading

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Il 21 febbraio sit in autoconvocato a Venezia contro le provocazioni sulla libertà delle donne

 
Il Pdl3, in discussione nella regione Veneto dal 2006, che prevede nei suoi tre articoli di “regolamentare le iniziative mirate alle informazioni sulle possibili alternative all’aborto” (come chiede del resto quel cinico provocatore guerrafondaio di Ferrara), sarà giovedì 21 febbraio al 7° punto dell’ordine del giorno della discussione del Consiglio regionale.
 

Il collettivo femminista VengoPrima aderisce al sit-in autoconvocato a Venezia davanti a Palazzo Ferro-Fini alle 14 di giovedì 21 febbraio e invita tutti e tutte a partecipare.
Non possiamo permettere che passi l’ennesima provocazione alla libertà delle donne.
Se il Pdl fosse approvato prevederebbe non solo la distribuzione di materiale informativo all’interno dei consultori, ma di fatto la scorribanda, le invettive terroristiche e le grida da caccia alle streghe degli antiaboristi all’interno dei consultori, dei reparti di ginecologia e ostetricia, nelle sale d’aspetto e negli atri degli ospedali.

20 febbraio 2008
                                                                                                                                             BASTA!!!!
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Verso la due giorni di incontri femministi di Roma

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Dopo la grande manifestazione del 24 novembre contro la violenza maschile, il som-movimento femminista e lesbico che l’ha organizzata si è incontrato sabato 12 gennaio a Roma in un’assemblea nazionale molto viva e partecipata. Per dare continuità al protagonismo politico delle donne, l’assemblea ha rilanciato con un incontro nazionale di confronto ed elaborazione, di due giorni, il 23 e 24 febbraio a Roma.

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Aborto, la fuga delle donne

 

Interruzione di gravidanza, strutture in crisi «Attese e umiliazioni».  E tante vanno all’estero 

«Le prenotazioni per la legge 194 sono esaurite. Riprenderanno il 19 febbraio dalle 11 alle 12». Così la segreteria telefonica dell’ospedale Macedonio Melloni, tra i più importanti di Milano. Inutile meravigliarsi. Prendere un appuntamento per interrompere la gravidanza è solo l’inizio dell’odissea che le donne devono affrontare per abortire oggi in Italia. Un percorso a ostacoli tra ambulatori aperti solo un’ora alla settimana, accettazioni a numero chiuso, colloqui, visite ginecologiche ed ecografie che costringono ad andare in ospedale anche quattro volte, liste d’attesa che superano i 15 giorni almeno in un caso su due, l’insistenza dei volontari del Movimento per la vita in corsia, umiliazioni emblematiche come il cartello con la scritta «Interruzioni di gravidanza» appeso ai lettini delle donne in procinto di abortire al Niguarda, eliminato solo dopo l’intervento dei sindacati dell’ospedale milanese. L’irruzione della polizia al Federico II di Napoli dopo un aborto terapeutico è la punta dell’iceberg di un fenomeno che spinge sempre più donne a rivolgersi a cliniche estere. In fuga dall’Italia per abortire.I viaggi dell’aborto Continue reading

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FUORI LA CHIESA E LA POLIZIA DAGLI OSPEDALI – 2 PARTE

 

Il giorno di “san” Valentino è stato trasformato, suo malgrado, in un giorno liberato dal vaticano e dalla repressione. Quanto è avvenuto a Napoli, dove una donna è stata raggiunta dalla polizia che con un vero e proprio blitz è piombata nella stanza dove era appena avvenuto un regolare aborto terapeutico, non è che la punta dell’iceberg di un clima creato ad arte per reprimere e ricondurre a norma le donne e la loro autodeterminazione.Anche a Venezia il nostro collettivo ha raccolto la sfida nazionale, autoconvocando tutte quelle donne che sono stufe dei continui giochi politici condotti sopra e contro i propri corpi, bisogni e desideri.Per questo siamo orgogliose di aver lanciato un presidio davanti ad uno dei consultori veneziani per giovani, presso l’ex ospedale Giustinan, e di averlo costruito senza chiedere il permesso a nessuno: dopo quanto avvenuto a Napoli abbiamo pensato che non avremmo dato alcuna delega ai partiti di Governo che si sono infatti resi responsabili di aver caricato le compagne romane alle quali va tutta la nostra solidarietà, né alla Polizia di Stato che si è resa responsabile di un’azione intimidatoria e illegittima contro la libera e legittima (anche secondo la legge 194, legge dello Stato) scelta di una donna appena convalescente ed emotivamente fragile.Ci stupiamo ogni giorno di più di quanto le istituzioni siano intrise di cultura patriarcale, e di quanto i vari Ferrara di turno si riempiano la bocca di parole come Vita, Maternità, Pietà, per poi non inorridire sull’enormità di violenza esercitata da tute in divisa con arma a seguito che irrompono in un ospedale pubblico, imponendo interrogatori e costringendo una donna che ha appena effettuato un IVG a “riconoscere” il materiale biologico espulso. Come si fa a non inorridire e a non vedere l’altra faccia della medaglia di concetti come Famiglia naturale, Salvaguardia della Vita? Il loro significato, ormai ben poco recondito, fa rima con violenza patriarcale, istituzione eterosessuale, dominio dell’uomo sulla donna, omofobia, transfobia, razzismo, fascismo.

Siamo felici di aver presidiato con volantinaggi e striscioni l’entrata del consultorio, di aver lanciato una voce diversa per le calli veneziane, di aver coinvolto donne giovani e meno giovani. Per noi è stato un successo che va oltre il conteggio muscolare dei numeri, perché è stato prima di tutto un punto di partenza che ha avuto, nel suo metodo e nelle sue pratiche, la capacità di esprimere ciò che vogliamo: la nostra libertà sui nostri corpi e desideri. Lo striscione che abbiamo appeso al cancello del Giustinian recitava in rosso: fuori il vaticano dai consultori. E’ solo l’inizio!

 

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