23 E 24 FEBBRAIO2008, PIU’ DI 400 FEMMINISTE E LESBICHE “AI TAVOLI”

Più di 400 femministe e lesbiche hanno partecipato sabato e domenica alla due giorni nazionale indetta dall’assemblea del 12 gennaio, nel solco della grande manifestazione del 24 novembre. La discussione si è articolata in 8 diversi tavoli tematici che sono confluiti, domenica, nella plenaria che ha discusso come rilanciare il confronto e la mobiliazione di questo rinnovato movimento femminista.
Di seguito pubblichiamo il comunicato finale dell’assemblea plenaria, che tra i tanti appuntamenti rilancia un 8 marzo autorganizzato su tutti i territori.

Tra la festa, il rito e il silenzio noi scegliamo la lotta!

Il 23 e 24 febbraio in più di 400, femministe e lesbiche, ci siamo incontrate a Roma per dare un seguito al percorso nazionale iniziato con la manifestazione del 24 novembre contro la violenza maschile sulle donne. Due giorni in cui i nostri desideri, le nostre differenze e le nostre idee ed elaborazioni politiche si sono incontrate per daresostanza all’affermazione della nostra autodeterminazione.
Abbiamo discusso insieme delle strategie di resistenza e trasformazione/ cambiamento del mondo che abitiamo e delle pratiche che intendiamo agire per fermare la violenza maschile che si manifesta in varie forme: quella che avviene in famiglia, quella delle istituzioni e delle leggi che espropriano e controllano i nostri corpi, del sistema economico che precarizza le nostre esistenze, della cultura e della formazione che ci educa alla passività e alla subalternità, dell’eterosistema che costringe i nostri desideri e le nostre relazioni all’interno del modello unico dell’eterosessualità .
Abbiamo discusso di spazio pubblico, della sua presunta neutralità e della necessità di riappropriarci di tutti gli spazi con la nostra pratica collettiva e autodeterminata.
Abbiamo parlato dell’accesso e della riappropriazione da parte delle donne delle tecnologia e dei mezzi di comunicazione tramite l’utilizzo del free-software, nei differenti media.
Abbiamo parlato di razzismo, cercando di partire da noi per esplorare la complessità del rapporto con l’altra, anche alla luce dei nostri privilegi, sottolineando che non possiamo dirci autodeterminate se a tutte, e quindi anche alle donne migranti, non vengono garantiti quei diritti che rivendichiamo e riteniamo minimi per la nostra esistenza. Il sommovimento femminista e lesbico ha espresso la necessità di altri momenti di confronto e discussione, nonchè di proseguire la lotta facendovivere le nostre elaborazioni negli prossimi appuntamenti che verranno costruiti:

– un presidio il 4 marzo sotto il Tribunale di Bologna per un processo per stupro;
– un presidio il 5 marzo sotto la sede della Corte di cassazione a Roma per solidarietà alle donne che hanno denunciato per stupro un medico anestesista;
– presidio il 18 marzo a Perugia, sotto il tribunale dove si terrà l’udienza preliminare per l’uccisione di Barbara Cecioni da parte del marito;
– una manifestazione nazionale a maggio in una città del sud contro la violenza maschile nelle sue varie forme;
– due giorni di discussione nazionale forse nel mese di giugno;
– una campagna nazionale per l’autodeterminazion e e la libertà delle donne e delle lesbiche che si articolerà attraverso le proposte discusse dai vari gruppi tematici;
– un 8 marzo autorganizzato da femministe e le lesbiche a livello territoriale che rilanci la lotta per l’autodeterminazion e, manifestando con lo striscione comune: «Tra la festa, il rito e il silenzio noi scegliamo la lotta!».

L’assemblea ritiene necessario che femministe e lesbiche producano conflitto in piena autonomia e in modo autodeterminato. Esprimiamo un forte e chiaro no alla strumentalizzazione a fini elettorali dell’8 marzo da parte di cgil cisl e uil, organizzazioni che sostengono politiche familiste e di controllo sui corpi e a cui non deleghiamo l’espressione del nostro pensiero e delle nostre pratiche politiche.

Assemblea nazionale di
femministe e lesbiche

Troverete inoltre qui


tutte le rel/azioni finali e i materiali dei tavoli della due giorni.

 

About vengoprima

Dal 2006 a Venezia ci battiamo contro il sessismo, l'omofobia, la lesbofobia, la violenza di genere attraverso ogni mezzo disponibile creando un discorso organico che vada dalle lotte sul territorio per la difesa dei diritti delle donne, alla comprensione di una soggettività più complessa e queer.
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