FUORI LA CHIESA E LA POLIZIA DAGLI OSPEDALI – 2 PARTE

 

Il giorno di “san” Valentino è stato trasformato, suo malgrado, in un giorno liberato dal vaticano e dalla repressione. Quanto è avvenuto a Napoli, dove una donna è stata raggiunta dalla polizia che con un vero e proprio blitz è piombata nella stanza dove era appena avvenuto un regolare aborto terapeutico, non è che la punta dell’iceberg di un clima creato ad arte per reprimere e ricondurre a norma le donne e la loro autodeterminazione.Anche a Venezia il nostro collettivo ha raccolto la sfida nazionale, autoconvocando tutte quelle donne che sono stufe dei continui giochi politici condotti sopra e contro i propri corpi, bisogni e desideri.Per questo siamo orgogliose di aver lanciato un presidio davanti ad uno dei consultori veneziani per giovani, presso l’ex ospedale Giustinan, e di averlo costruito senza chiedere il permesso a nessuno: dopo quanto avvenuto a Napoli abbiamo pensato che non avremmo dato alcuna delega ai partiti di Governo che si sono infatti resi responsabili di aver caricato le compagne romane alle quali va tutta la nostra solidarietà, né alla Polizia di Stato che si è resa responsabile di un’azione intimidatoria e illegittima contro la libera e legittima (anche secondo la legge 194, legge dello Stato) scelta di una donna appena convalescente ed emotivamente fragile.Ci stupiamo ogni giorno di più di quanto le istituzioni siano intrise di cultura patriarcale, e di quanto i vari Ferrara di turno si riempiano la bocca di parole come Vita, Maternità, Pietà, per poi non inorridire sull’enormità di violenza esercitata da tute in divisa con arma a seguito che irrompono in un ospedale pubblico, imponendo interrogatori e costringendo una donna che ha appena effettuato un IVG a “riconoscere” il materiale biologico espulso. Come si fa a non inorridire e a non vedere l’altra faccia della medaglia di concetti come Famiglia naturale, Salvaguardia della Vita? Il loro significato, ormai ben poco recondito, fa rima con violenza patriarcale, istituzione eterosessuale, dominio dell’uomo sulla donna, omofobia, transfobia, razzismo, fascismo.

Siamo felici di aver presidiato con volantinaggi e striscioni l’entrata del consultorio, di aver lanciato una voce diversa per le calli veneziane, di aver coinvolto donne giovani e meno giovani. Per noi è stato un successo che va oltre il conteggio muscolare dei numeri, perché è stato prima di tutto un punto di partenza che ha avuto, nel suo metodo e nelle sue pratiche, la capacità di esprimere ciò che vogliamo: la nostra libertà sui nostri corpi e desideri. Lo striscione che abbiamo appeso al cancello del Giustinian recitava in rosso: fuori il vaticano dai consultori. E’ solo l’inizio!

 

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About vengoprima

Dal 2006 a Venezia ci battiamo contro il sessismo, l'omofobia, la lesbofobia, la violenza di genere attraverso ogni mezzo disponibile creando un discorso organico che vada dalle lotte sul territorio per la difesa dei diritti delle donne, alla comprensione di una soggettività più complessa e queer.
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