NO VAT 2009

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Concentramento in Piazza della Repubblica – ore 14

 

 
A
ottant´anni dai Patti lateranensi tra Pio XI e Mussolini (11 febbraio
1929), in piena crisi del sistema neoliberista permangono le connivenze
tra stato autoritario e Vaticano, vero cuore del Concordato. Decenni di
sdoganamento istituzionale del fascismo trovano rispondenza nel
revisionismo di Ratzinger su Pio XI e Pio XII, complici del fascismo,
del nazismo e della deportazione ed eliminazione di donne e uomini
considerati ‘diversi’.

Stipulati
per la difesa dei reciproci privilegi, i Patti lateranensi e la loro
versione aggiornata nel Concordato dell´84 sono potenti strumenti di
controllo. In loro nome la religione cattolica e i suoi simboli
continuano ad imperversare, alimentando la logica dello "scontro di
civiltà" e un clima in cui autodeterminazione, laicità, ateismo e
libertà di pensiero sono stigmatizzati e spesso puniti come atti di
terrorismo culturale.

La
manifestazione NO VAT – rivendicando autodeterminazione, laicità,
antifascismo, liberazione e cittadinanza – ha l´obiettivo di denunciare
il progetto di egemonia del Vaticano e la sua funzionalità ad un
sistema sessista, fascista e razzista, nonché il suo ruolo nella
gestione delle crisi del sistema neoliberista.

Come in un gioco delle parti, in tempi di crisi economica, a un welfare differenziale
e ridotto all´osso alla progressiva distruzione di uno stato sociale
che, almeno sulla carta, offriva garanzie a tutte e tutti, la chiesa fa
eco con "soluzioni" caritatevoli discriminatorie e familiste.

Intanto
i tagli all´istruzione e alla sanità pubblica continuano a garantire un
incessante flusso di denaro nelle casse di scuole e università
confessionali, di cliniche e ospedali cattolici.

La
distruzione della scuola pubblica denunciata dall’"onda studentesca"
dell´autunno 2008, ha non solo la finalità di indirizzare altrove le
risorse, ma anche quella – ben più grave nei tempi lunghi – di
sottrarre alle nuove generazioni gli strumenti di conoscenza, di
crescita del senso critico e di conseguente lettura dei meccanismi di
potere.

In
Italia le associazioni cattoliche ingrassano il portafogli tra
interventi sociali e gestione diretta di alcuni CIE – Centri di
identificazione ed espulsione – e CARA – Centri d´accoglienza dei
richiedenti asilo. Così facendo avallano la gestione securitaria del
fenomeno dell´immigrazione e controllano un esercito di riserva di
lavoratori e lavoratrici provenienti da altri paesi. E intanto si
accaparrano la gestione delle emergenze internazionali per moltiplicare
il business: aids, campi profughi, aiuti umanitari.

Sul
piano ideologico, le gerarchie vaticane difendono e rafforzano la
subordinazione patriarcale di un sesso all´altro, facendo guerra al
concetto di gender che decostruisce la "naturalità" dei ruoli
tra donne e uomini e portando questa guerra ideologica nell´ambito
della loro costante intromissione nelle politiche degli organismi
nazionali e internazionali (ONU, Unione Europea).

Il
papato dell´integralista Ratzinger, attraverso il controllo sulla
nascita e sulla morte pretende di gestire e ridisciplinare i corpi e le
forme di vita; gli anatemi vaticani contro ogni istanza di
autodeterminazione vanno di pari passo al moltiplicarsi di ordinanze e
divieti di sindaci-sceriffi. La famigliola da pubblicità televisiva è,
così, imposta da stato e chiesa come modello unico di rispettabilità e
chi non vi corrisponde diventa indecoroso/a quando non addirittura
pericoloso/a.

A
ottant’anni dai Patti lateranensi, stato e gerarchie vaticane mirano a
neutralizzare il conflitto sociale anche producendo nuove marginalità
da stigmatizzare e nuovi "scarti" da criminalizzare col pretesto della
"sicurezza".

Sappiamo bene cosa si nasconda dietro queste campagne d´odio: la paura di perdere i privilegi e il potere.  

Ma la loro paura non vogliamo pagarla noi!

Alziamo la testa. Diciamo con determinazione che non abbiamo paura di far paura.

Denunciamo
le connivenze tra stato e chiesa nella gestione delle politiche
securitarie, razziste, transfobiche, lesbofobe, omofobe e misogine e
torniamo di nuovo in piazza il 14 febbraio 2009, con la manifestazione NO VAT per

· l´autodeterminazione e la libertà di scelta responsabile in ogni fase della vita;

· l’istruzione pubblica e laica e l’abolizione dell’ora di religione;

· un sistema sanitario pubblico e laico;

· uno stato sociale che risponda alle necessità reali dei diversi soggetti;

· i diritti e la piena cittadinanza di lesbiche, trans, gay e migranti;

· l´eliminazione
delle leggi ideologiche dettate dal Vaticano e la cancellazione della
legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita;

· l’abolizione del Concordato e dei privilegi derivanti (esenzione ICI, otto per mille…).

 

Coordinamento Nazionale Facciamo Breccia

www. facciamobreccia.org

About vengoprima

Dal 2006 a Venezia ci battiamo contro il sessismo, l'omofobia, la lesbofobia, la violenza di genere attraverso ogni mezzo disponibile creando un discorso organico che vada dalle lotte sul territorio per la difesa dei diritti delle donne, alla comprensione di una soggettività più complessa e queer.
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