FUORI LA CHIESA E LA POLIZIA DAGLI OSPEDALI – 1 PARTE

 

Giovedì 7 febbraio è stata approvata dal Consiglio comunale di Chioggia la mozione sulla moratoria dell’aborto proposta dal cinico guerrafondaio mai stato cattolico Giuliano Ferrara. Sollecitata dai fascisti di Azione Giovani e rilanciata da alcuni consiglieri di Forza Italia, non è che il primo atto di un teatro degli orrori che vede imputate le donne e la loro libertà di autodeterminarsi. In Veneto, una regione che conta l’85% di obiettori medici in tema d’aborto, dal 2004 le donne lottano contro la proposta di legge regionale avanzata dal Movimento per la Vita che prevede la libera scorribanda medioevale degli antiabortisti nei consultori pubblici. Nonostante sia passato due volte al vaglio delle commissioni e sia stato fatto “sparire” grazie alla grande mobilitazione femminista che ha visto migliaia di donne a Venezia nell’ottobre 2006, Udc Lega e AN ci riprovano, senza alcun effetto, ogni volta che qualche provocatore maschio riaccende il cerino della legge 194.

 

Come se non bastasse, è giunta la terribile notizia del blitz della polizia al Policlinico di Napoli dovuto, dicono, alla segnalazione anonima di un infanticidio in flagranza (Art. 578 Infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale), risoltosi nell’ammissione di un normale e legale aborto terapeutico, dopo lunghi e illegittimi interrogatori e sequestro del materiale biologico espulso (previo riconoscimento della “vittima” da parte della madre). Chi ci dice che la telefonata sia mai arrivata? Chi può garantire che non vi fosse tra le corsie un poliziotto in borghese in attesa di poter punire quei medici che non obiettano all’IVG? Viviamo sui nostri corpi un accanimento disumano e rabbioso contro la nostra libertà di scelta, sempre più violento e sempre più ingiurioso. Dalle parole di un personaggio come Ferrara siamo passati alla polizia, finiamo arrestate perchè esercitiamo la nostra libera scelta, perchè non proviamo vergogna nel gridare i nostri bisogni e desideri, perchè siamo femministe e non ci pentiamo, perchè siamo lesbiche e lo diciamo forte, perchè siamo trans e ne andiamo fier*, perchè ci battiamo contro l’imposizione dell’istituzione eterosessuale e dei doveri di moglie e madre che già il fascismo ci costrinse a subire. Non abbiamo paura, nè della polizia nè dei giochi politici che ancora una volta, per l’ennesima tornata elettorale così come per l’ennesimo scambio di favori istituzionali, vengono condotti sopra e contro i nostri corpi. E’ chiaro che la proposta di moratoria sull’aborto ha avuto echi straordinari tra gli integralisti che siedono e siederanno nel nostro Parlamento. E’ chiaro il servilismo del nostro ceto politico ai diktat vaticani così come pare chiaro che non possiamo accettare una campagna elettorale tutta incentrata su come stigmatizzare i nostri corpi e come limitare la nostra libertà di autodeterminazione.

 

Le compagne napoletane saranno giovedì 14/02/2008 alle 17.00 in presidio in Piazza Vanvitelli. Le donne stanno organizzando ovunque presidi in concomitanza con quello napoletano.

A Venezia chiamiamo tutte le donne e tutte le realtà lgbtq a partecipare alle 15.30 al PRESIDIO davanti all’ex ospedale G. B. Giustinian, Dorsoduro 1454 (Fondamenta Ognissanti) sede attuale del consultorio.

About vengoprima

Dal 2006 a Venezia ci battiamo contro il sessismo, l'omofobia, la lesbofobia, la violenza di genere attraverso ogni mezzo disponibile creando un discorso organico che vada dalle lotte sul territorio per la difesa dei diritti delle donne, alla comprensione di una soggettività più complessa e queer.
This entry was posted in 194. Bookmark the permalink.

One Response to FUORI LA CHIESA E LA POLIZIA DAGLI OSPEDALI – 1 PARTE

  1. Pingback: Roma: la polizia carica le donne! – Femminismo a Sud

Comments are closed.