Siamo tornate da tre intensi giorni al Feminist Blog Camp (qui il programma): l’atmosfera era molto accogliente, ideale per sviscerare insieme ogni pensiero: è stato incredibile vedere gruppi di 30 o 40 donne discutere senza parlarsi sopra, lasciando spazio a tutte.
Nell’incontro dedicato alla tutela della 194 abbiamo cominciato esponendo la situazione del Veneto, dicendoci insieme a femminileplurale (Padova) preoccupate per la sua evoluzione e chiedendo come le compagne delle altre Regioni si stiano muovendo in proposito.
Le Stregatte (Livorno), che sono nate da poco più di un anno e stanno collaborando con i compagni dell’ex-caserma occupata dove siamo state ospiti, hanno raccontato che hanno fatto dei “test” nei consultori del territorio, andandoci di persona e chiedendo assistenza come semplici cittadine: non hanno trovato difficoltà confermando che le procedure funzionano bene, tranne a Pisa che ritengono disastrosa perché riferiscono che si debba andare fuori città; stanno pensando all’ipotesi di riappropriarsi delle assemblee nei consultori, e di aprire un consultorio autogestito nella ex-caserma. Riferiscono che i consultori sono frequentati per lo più da immigrate, e che le adolescenti e giovani donne non siano a conoscenza di queste strutture, molto probabilmente per la mancata informazione nelle scuole.
Le compagne di Napoli e Benevento di Femminismo a Sud hanno raccontato che c’è un solo medico che pratica l’IGV, e che quando è morto sono passati dei mesi prima che ce ne fosse uno nuovo che ne continuasse il servizio; hanno riferito di IGV praticate nella clandestinità e del ricorso diffuso alle cliniche private, per ovviare al servizio pubblico carente e spesso con personale ostruzionista.
Le Mujeres Libres (Bologna) hanno steso una guida sull’IGV a Bologna, con informazioni come luoghi, orari e l’elenco dei medici non obiettori, stilato in un anno e mezzo di ricerca (scaricabile a questo link); hanno espresso il desiderio di tradurla in altre lingue e di stamparla.
Per quanto riguarda il Piemonte una compagna racconta che la Casa delle Donne di Torino ha perso il secondo ricorso al TAR contro la legge regionale che permette l’ingresso dei volontari pro-vita nei consultori (nel primo ricorso è riuscita a far sì che annullino la parte che prevede la possibilità di ammettere alle convenzioni con le ASL unicamente le associazioni che possiedano nel proprio statuto il requisito della “difesa della vita fin dal concepimento”); ecco il loro comunicato in merito.
Dal Lazio la compagna del blog #save194lazio racconta che la proposta di legge Tarzia esprime l’intenzione della Regione di depotenziare i consultori pubblici e si somma alla frequente difficoltà delle donne nel percorso sereno della procedura: oltre il 90% dei ginecologi è obiettore, per cui i pochi rimanenti non obiettori sono costretti a dedicare tutto il proprio tempo all’adempimento dell’IGV, per poi diventare a loro volta obiettori per poter proseguire la carriera.
L’impressione di tutte è che Piemonte, Lazio e Veneto siano il banco di prova per una riforma di fatto su tutto il territorio nazionale che indebolisce e vanifica la 194, condizionando ideologicamente i consultori, deviando i fondi dal settore pubblico a quello privato e ostacolando la libera scelta delle donne. La cosa più preoccupante è la mancanza di consapevolezza, per cui spesso la donna non sa dove rivolgersi e a quale assistenza ha diritto: la procedura dell’IGV, ma anche il ricorso alla pillola del giorno dopo, sembra un percorso difficile soprattutto nella burocrazia, con consultori che chiudono o che non si trovano, personale ospedaliero (e di farmacie) ostile; se mai esistesse davvero una “sindrome post-aborto” sarebbe provocata proprio dalla carenza di strutture, dal trattamento che talvolta il personale medico riserva alle donne e dal clima di condanna sociale che viviamo.
Riportiamo di seguito i primi report del Feminist Blog Camp delle altre compagne:
Femminismo a Sud: report parziale e un primo bilancio politico
Un’altra donna: il mio sguardo sul FemBlogCamp
Senza Soste: terminato il FemBlogCamp, si torna a fare Rete
Just Laure’: il FemBlogCamp a modo mio
FuoriGenere: report sul workshop media e comunicazione
femminileplurale: Feminist blog camp 2: Femminicidio, l’importanza delle parola
Pingback: Feminist Blog Camp 2: #save194 « femminileplurale
Grazie Doriana per la tua testimonianza! Se qualcun’altra volesse contribuire a delineare la situazione è benvenuta!
“L’impressione di tutte è che Piemonte, Lazio e Veneto siano il banco di prova per una riforma di fatto su tutto il territorio nazionale che indebolisce e vanifica la 194,” ragazze, lo è anche la Calabria senz’altro sia per quanto riguarda la somministrazione della ru486, che per i consultori (che confermo quanto detto dalle stregatte anche per la mia città: sono frequentati quasi esclusivamente da immigrate, che all’interno hanno sempre una mediatrice di riferimento all’interno delle comunità), che per il sostegno che il cosiddetto movimento per la vita ha da parte di istituzioni, che per la cosiddetta obiezione di coscienza negli ospedali pubblici, e potrei continuare….al prossimo femblogcamp, spero!
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