12 FEBBRAIO H.18.30 P.LE ROMA – VENEZIA – CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE

Una donna su tre al mondo è vittima di stupri e di violenze per mano maschile.   Da un’indagine Istat del 2006 emerge che in Italia 7 milioni di donne tra i 14 e i 59 anni hanno subito violenza, fisica o sessuale, nel corso della loro vita, dentro e fuori la famiglia.  Gli stupri e i tentati stupri avvengono ad opera di familiari. Solo il 3,5% avviene per mano di estranei. Più frequentemente si tratta di amici (23,8%), conoscenti (12,3%), fidanzati o ex fidanzati (17,4%), mariti o ex mariti (20,2%).  I luoghi più a rischio sono i più familiari. Solo il 21% delle violenze sessuali avviene per strada. Nel resto si tratta di casa propria, di case di amici, di parenti o dell’aggressore.   Quando avviene la violenza sessuale, questa è spesso violenza ripetuta e le donne non se la sentono di denunciarla nel 90% dei casi. 
Un terzo delle donne non ne parla con nessuno.
QUESTI NON SONO NUMERI ASTRATTI, QUELLE DONNE SIAMO NOI ! ! !
Le donne, fin dalla più tenera età, sono condizionate ad accettare di recitare dei “ruoli”: essi comprendono stili di comportamento, attitudini, valutazioni, giudizi morali. Questo sistema dei ruoli è continuamente reiterato ed incoraggiato dai prodotti culturali, dai media, persino dai programmi scolastici. L’addestramento sociale su quanto si conviene alle donne e quanto si conviene agli uomini insegna alle prime ad essere vittime, ed ai secondi ad essere aggressori.  L’alta incidenza degli stupri e delle violenze sulle donne è semplicemente uno dei risultati dello sbilanciamento di potere fra uomini e donne. Ci si attende che le donne assumano, nei riguardi degli uomini, un atteggiamento subordinato in quanto ritenute inferiori:  di conseguenza, lo stupro non è che una logica estensione di tale rapporto di dominio.
DENUNCIAMO la cultura dello ‘stupro’ di cui si nutre la società patriarcale! 
VOGLIAMO abbattere la relazione di dominio fra uomini e donne, condurre una battaglia culturale che sconfigga una volta per tutte patriarcato, maschilismo, sessismo e omofobia, per cominciare a costruire un nuovo patto di convivenza tra uomini, donne, lesbiche, gay, trans!
Casi recenti dimostrano inoltre come i media e le alte cariche istituzionali vorrebbero portare le donne a pensare che un toccamento casuale o un commento a sfondo sessuale non siano altro che una forma di elogio alla loro “desiderabilità”. La mancanza di chiarezza su cosa sia un comportamento insultante per una donna e l’ambivalenza con cui i media considerano questi fenomeni, fanno sì che essi non vengano riconosciuti come aggressioni.
DENUNCIAMO la mistificazione della violenza maschile agita attraverso un linguaggio sessista e rispondente ai desideri maschili!
Le istituzioni e i media ancora una volta non hanno alcun ritegno nell’usare le donne che subiscono violenza per parlare di altro e per distogliere l’attenzione dal fatto che la violenza contro le donne la compiono sempre uomini di qualunque nazionalità e classe sociale essi siano.
DENUNCIAMO  LA VIOLENZA MASCHILE COME QUESTIONE POLITICA CONTRO LA NOSTRA  LIBERTA’ E NON COME EMERGENZA PER LEGITTIMARE IL NUOVO PACCHETTO SICUREZZA (ddl733)  ESPRESSIONE DI UNA POLITICA ESPLICITAMENTE RAZZISTA che individua nelle persone migranti il pericolo e nelle donne il soggetto debole da difendere.
Diciamo NO ad uno stato di paura che ci vuole docili, creato ad arte per tenerci chiuse in casa e sul nostro posto di lavoro. Scendiamo nelle strade, trasformando la nostra rabbia in lotta, riprendiamoci la notte e liberiamo le nostre città!

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About vengoprima

Dal 2006 a Venezia ci battiamo contro il sessismo, l'omofobia, la lesbofobia, la violenza di genere attraverso ogni mezzo disponibile creando un discorso organico che vada dalle lotte sul territorio per la difesa dei diritti delle donne, alla comprensione di una soggettività più complessa e queer.
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One Response to 12 FEBBRAIO H.18.30 P.LE ROMA – VENEZIA – CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE

  1. Francesco Mercurio says:

    Hola, mi chiamo Francesco. Ieri mi trovavo a Venezia per caso, e ho seguito anch’io la manifestazione. Ho seguito la manifestazione nella sua interezza, e, come promesso, lascio un messaggio sul blog. Trovo la manifestazione di ieri molto giusta, per quanto riguarda i temi toccati. In particolare, sono anch’io d’accordo sul fatto che la strumentalizzazione politica di un problema come questo, sul fatto che atti di questo tipo avvengono per la maggior parte tra le mura domestiche, e che la posizione dei nostri governanti sia aberrantemente opportunista e inciti all’odio razziale.
    Insomma, sono d’accordo su pressoché tutti i temi trattati, e trovo la manifestazione di ieri un’ idea intelligente.

    Tuttavia, sebbene io sia d’accordo su COSA è stato detto durante la manifestazione, non sono stato molto d’accordo su COME, a volte, ciò è stato detto. Ad esempio, come ho avuto modo di dire ad alcuni manifestanti, guardiamo il titolo: “La violenza sulle donne non dipenda dal passaporto ma la fanno GLI uomini”. Un titolo del genere presuppone che GLI uomini (intesi nella loro totalità, in quanto genere, TUTTI gli uomini), siano portati ad essere degli stupratori. Non è forse meglio: “la violenza sulle donne… la fanno CERTI uomini”. Certo, il titolo risulterebbe meno caldo, però perlomeno non colpirebbe tutti quegli uomini (che sono la stragrande maggioranza) che amano, che aiutano le altre persone, siano esse il/la proprio/a partner, i propri genitori, i propri conoscenti, ecc.

    Qualcuno forse potrebbe pensare che il titolo è stato scritto in questa maniera, non per colpire gli uomini, ma per essere provocatorio e scuotere le coscienze. E sono altrettanto sicuro, come ho avuto modo di constatare durante la manifestazione, che le partecipanti alla manifestazione, siano persone di buon cuore, e di grande coscienza sociale, e che non nutrano alcun insensato odio contro GLI uomini intesi nel loro genere.

    Ma, facciamo un esempio. Vi ricordate la strage di Druisburg dell’estate di due anni fa? Dopo quel tragico evento, in Germania si sentiva spesso la frase “Mafia, nein danke”, e si era portati a considerare che tutto ciò che venisse dall’Italia fosse collegato alla mafia. Come vi sentivate al riguardo? Ebbene, come vi sareste sentiti/e se un giorno, un gruppo di giovani (magari di estrema destra) avesse scritto il seguente volantino: “La mafia non dipende dal passaporto, la fanno GLI italiani” o qualcosa del genere!? Un titolo del genere, semmai fosse stato scritto, suonerebbe ridicolo, e infatti lo è, e giustamente desterebbe molto scalpore.

    Ebbene, anch’io, in quanto uomo, mi sono sentito a disagio con un titolo come quello.

    Tornando al tema principale, io ho avuto modo di vedere che, tutti voi, che avete partecipato alla manifestazione, siete persone di mente aperta e di buon cuore, quindi non credo che siate razzisti (la misantropia, intesa come odio del genere maschile, è una forma di razzismo). Quindi sono tranquillo che le mie opinioni verranno lette ed eventualmente criticate in maniera obiettiva da ognuno/a di voi.

    Ribadisco ancora una volta, che i temi da voi trattati trovano la mia approvazione, e vi auguro il maggiore successo.

    Insomma, lunga vita a questa associazione e alle sue idee, ma state attenti/e a non cadere in posizioni troppo radicali e misantrope. Ricordatevi che attorno a voi vi sono decine, centinaia di uomini straordinari. Se qualcuna/o di voi non riesce a vederne neanche uno, deve (o dovrebbe, poi ognuno decide della sua vita) rompere questa sua credenza.

    Io credo che, per raggiungere i vostri obiettivi nel modo più efficace possibile, dobbiate COINVOLGERE quante più persone possibile (uomini e donne). L’odio e la rabbia, per quanto giustificabili distorcono la nostra/vostra prospettiva, e non ci consentono di vedere la realtà in maniera obiettiva. L’Amore è l’atteggiamento migliore, e forse l’unico, per raggiungere veramente quello che vi siete preposti.

    Più che “lottare contro dei nemici”, e fondare la propria azione con un atteggiamento di questo tipo, bisogna “instaurare un dialogo sincero, aperto, obiettivo” con entrambe le parti, senza irrigidirsi nelle rispettivwe posizioni, perché l’Uomo e la Donna siano finalmente sullo stesso piano, pur con le proprie specificità, senza che una parte prevalga sull’altra (Uomo o Donna). Detto in altra maniera, bisogna sì cambiare la società, ma in modo che non vi siano più odi, divergenze, rotture, incomprensioni tra l’Uomo e la Donna, perché l’Uomo e la Donna saranno una cosa sola, parte integrante dell’Assoluto. Da un punto di vista mistico-simbolico, la Donna (Yin) e l’Uomo (yang) si devono completare e integrare a vicenda, per formare l’Assoluto (Dao). Questo è, a grandi linee, il mio ideale di società.

    Percui l’obiettivo ultimo è SUPERARE, ANDARE AL DI LA’ di tutte le incomprensioni, andare al di là della misantropia e della misoginia, e creare una società di Amore, in cui ci si ami TUTTI. A quel punto tutti i movimenti di parte (femministi o maschilisti) non avranno più ragione di esistere.

    Avrei ancora tantissimo da scrivere, ma mi fermo qui.

    Vi saluto, e vi faccio ancora le mie congratulazioni per la manifestazione. Per chi volesse ancora discutere con me, qui sotto ho lasciato il mio indirizzo. Studio a Venezia.

    Ciao

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