Con chi credete di avere a che fare?

Ricordo che a luglio 2012, quando eravamo nella sala uditori del Consiglio Regionale del Veneto per assistere alla discussione di una legge insensata, c’erano dei tizi del Movimento Per la Vitaccia che spendevano moltissime energie per illuminarci con le loro verità. Uno di loro in particolare, alzando un eloquente dito indice e con perfetto tono paternal-fascista, ci spiegava che noi povere donne non siamo informate, che abbiamo bisogno che qualcuno ci dica come funzionano le cose, che i medici laici (leggi “assassini”) non sono preparati. Gli obiettori anti-abortisti, invece, sanno cosa è giusto, sanno cosa è meglio per noi: per questo possono prendersi la libertà di imporcelo.

Ecco. Leggetevi cosa è successo qualche giorno fa. Accade sempre più spesso. Se un medico, in una situazione di emergenza, si rifiuta di prescrivere un farmaco che è nostro diritto avere e alla fine, dopo lunghe insistenze, fa una ricetta per un medicinale che non è più in commercio, come lo chiamate voi?

Questa è la (dis)informazione che i medici, gli infermieri, gli anestesisti obiettori fanno. Sono brave personcine loro, sempre solerti nel difendere una vita che ancora non esiste, ma altrettanto puntuali nel giudicare e maltrattare una persona che si trovano davanti in carne, ossa e cervello. Perché questa è la loro presunta “morale”.

Mi sembra evidente che dobbiamo essere noi le prime ad informarci su come funziona il nostro corpo, sulla contraccezione che ci rende libere di gestirlo, sui nostri diritti. Per capire quando quest* stronz* ci stanno fregando, ma anche per mettere in chiaro che non siamo le bambine stupide e indifese che a loro piacciono tanto.

QUI trovate il racconto di cosa è successo e alcuni consigli di autodifesa.

QUI un ottimo sito sulla contraccezione.

 

P.S.: quella volta, a luglio, al comando di quell’indice anti-abortista che ci chiamava all’ordine, abbiamo ritenuto doveroso rispondere. Con un elegantissimo dito medio. 😉

 

About vengoprima

Dal 2006 a Venezia ci battiamo contro il sessismo, l'omofobia, la lesbofobia, la violenza di genere attraverso ogni mezzo disponibile creando un discorso organico che vada dalle lotte sul territorio per la difesa dei diritti delle donne, alla comprensione di una soggettività più complessa e queer.
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